martedì 15 giugno 2010

IL SALTO DEL TORO

Il gioco con il toro è un affresco del Palazzo di Cnosso che evidenzia lo stile della pittura cretese. È conservato nel Museo Archeologico di Iraklio.Si tratta di un affrasco risalente al periodo della civiltà minoica detto "neopalaziale" (1700-1450 a.C. circa), che rappresenta due fanciulle (di colore più chiaro) e un giovinetto (più scuro) che compie un'evoluzione acrobatica sul dorso di un toro.La composizione è quasi perfettamente simmetrica. I colori (blu, bianco e ocra) sono prevalentemente simbolici (per esempio le donne sono convenzionalmente dipinte in bianco e l'uomo in color ocra) e sono stesi in modo piatto e privo di intenti realistici: la luce non proviene da una fonte ben definita e le figure sono rese senza profondità e volume. La resa del movimento, suggerita dalle linee di contorno, morbide e ondulate, di colore nero, è accentuata dalla posizione dei personaggi raffigurati. La concezione dello spazio è più visibile dell'arte egizia.Più comunemente si parla di taurocatàpsie, dal greco ταῦρος, tâuros ("toro") e καθάπτειν katháptein ("afferrare").La tecnica pittorica più diffusa presso i cretesi era l'affresco e quasi tutti gli ambienti del palazzo di Minosse a Cnosso erano stupendamente decorati con affreschi dai colori vivaci e dalle linee morbide. Uno dei temi più ricorrenti era la rappresentazione di un gioco atletico assai pericoloso: il salto del toro. Esso consisteva nell' aggrapparsi alle corna di un toro mentre questo caricava, cercando di saltare sopra la testa. Per i Cretesi il toro era il simbolo della forza generatrice e per questo considerato sacro. Al termine della competizione il toro veniva sacrificato e il suo sangue sparso per terra. Nell'affresco si può osservare il volteggio dell'atleta sull'imponente mole del toro. L'uomo è dipinto con la pelle scura, mentre le figure ai lati, due donne, sono raffigurate convenzionalmente con la pelle chiara.







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